Kit:Elementi Avanzati/Esempi di Mestiere/Il Cacciatore
Da Uno Sguardo nel Buio.
CAPITOLO QUARTO - IL CACCIATORE
In questa parte del Quarto Capitolo vedremo come è stato realizzato e descritto il mestiere di Cacciatore.
LE ALTRE PARTI
«Il Medico»
«Il Falegname»
«Il Fabbro»
«L'Alchimista»
«Il Maestro d'Arme»
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IL CACCIATORE
Un Cacciatore può essere sempre molto utile in un Gruppo, che può trovarsi nella condizione di assenza di cibo in territori sconosciuti. Il praticante di questo Mestiere, che rientra tra i Bellatores, riuscirà sempre a cavarsela in tutte le situazioni. Capacità Chiave sono: Zoologia, Botanica, Caccia & Pesca, Seguire Tracce e Orientamento.
Profilo del Cacciatore.
La figura del Cacciatore che si vuole introdurre in Uno Sguardo nel Buio, essendo applicabile, come ogni Mestiere, a ogni tipo di Personaggio, non deve in alcun modo essere stereotipizzata per ricavare una collo-cazione sociale precisa. Infatti le implicazioni dell'appellativo di «Cacciatore», cambiano notevolmente se la caccia è intesa come Tecnica di Sopravvivenza, come un Rituale preparatorio alla Guerra, oppure come uno Svago Regale.
Ciò che spinge un uomo a cacciare può andare ben al di là del bisogno di procurarsi cibo e pellicce, oppure animali da allevare e da sfruttare. La Caccia è una attività di necessaria sopravvivenza, ma l'animale, oltre che una preda e talvolta un nemico è anche al tempo stesso un fratello maggiore, un amico, una divinità. Proprio in quest'ottica il Cacciatore, come in guerra, impara a conoscere, a stimare e a rispettare la preda che caccia. Per lui la Caccia è comunione con il mondo faunistico (e difatti suoi compagni di caccia sono spesso altri animali quali il cane, il cavallo o il falcone). Egli sa risparmiare il capo raro, non uccide le madri che allattano o che covano, rispetta i piccoli e non distrugge né tane né nidi.
È anche vero, però, che vi sono specie di animali che sono assassini e predatori spietati, come a esempio il Lupo delle Foreste, contro i quali la lotta senza quartiere si estende anche alle femmine e ai piccoli. Vi sono inoltre gli animali Totem, dei quali cibarsi è ordinariamente tabù, come la particolare razza di oca detta Oca di Travia, perché sono il simbolo in terra (e anche qualcosa in più) delle divinità del Pantheon di Atlantide. Per questi animali esistono dei miti antropomorfi che il Cacciatore ben conosce e che sfociano nel complesso fenomeno della metamorfosi: Uomini-orso e Uomini-lupo sono presenti nelle culture sciamaniche Nivesi e Parde, e sono noti, a esempio, sistemi magici per «entrare nella pelle dell'orso e uscirne», cioè trasformarsi a piacimento da uomo in orso e viceversa.
La varietà di tecniche e tipi di caccia in questo mestiere è tale che la Specializzazione diviene inevitabile. Il Cacciatore esperto in un certo tipo di caccia può essere chiamato da Nobili o Re per partite di caccia, o da villaggi per debellare il pericolo di una belva feroce che vive nei dintorni, e così via. Ciò che si deve bene aver presente è che le scelte iniziali del neofita condizioneranno il tipo di Cacciatore che mano a mano si verrà a delineare; così a esempio, chi sceglierà di contare, durante la caccia, sempre e soltanto sulla propria abilità tecnica e sulla propria esperienza, svilupperà con molta probabilità tecniche di caccia individuali molto efficaci, ma sarà assolutamente incapace di organizzare una battuta di caccia su richiesta di un nobile. Come si può cominciare a intuire, anche una Capacità di Caccia & Pesca elevata non è sufficiente nemmeno per fare un mediocre Cacciatore.
Il Cacciatore in Atlantide.
Come è facile intuire, il Mestiere del Cacciatore è condizionato, forse più di altri, dal territorio in cui viene esercitato: così, il Cacciatore presso il popolo dei Nivesi sarà molto diverso dal Cacciatore delle Terre Amabili. In tutte le zone di Atlantide esistono praticamente i cacciatori, che nelle culture più primitive tendono a identificarsi con i guerrieri della tribù e a perdere, ovviamente, quelle connotazioni di Mestiere tipico delle popolazioni più evolute. Il Narratore definirà quindi gli aspetti di questo Mestiere, tenendo bene presente la regione di provenienza del Personaggio, nonché la sua estrazione sociale.
Uno Sguardo nel Mestiere.
Cervi, alci, cinghiali, orsi, lupi, caprioli, renne e karennàh sono le prede preferite del cacciatore di Atlantide. Circa le armi usate per abbattere la selvaggina e le più comuni tecniche di caccia, ne è data un'ampia descrizione nel «Traitè de la Chasse», un celebre trattato di arte venatoria scritto da Gaston de Foix [1], feudatario Nostriano leggendario per la sua maestria in quest'arte; questo testo è preso spesso come riferimento nell'insegnamento delle tecniche di caccia ai giovani nobili.
Accanto a questo, altro scritto degno di nota ma di difficile reperimento, è il «De arte venandi cum avibus», scritto nella lingua dell'Antico Impero dall'imperatore pacifico Frederik-Horas II [2]. Tale testo è altamente considerato soprattutto nelle scuole di falconeria delle Terre Amabili. Testo molto importante soprattutto per le notizie riguardanti l'addestramento dei cani alla caccia è il volumetto intitolato «Cinegetico» [3], di autore sconosciuto, ma facilmente reperibile nelle Terre Amabili e in Fontania.
Le tecniche non trattate in questi libri, riguardano la Caccia alla Belva, molto più rischiosa di quella tradizionale, ma purtroppo spesso necessaria, le cui conoscenze sono tramandate direttamente o riacquisite di generazione in generazione; tra queste si annoverano le tecniche di Caccia al Drago, conosciute da cacciatori altamente specializzati detti Draconieri.
Scelte e Indirizzi.
Le tecniche di caccia si dividono in due grandi branche, ovvero tecniche di Caccia in Gruppo (dette anche di Caccia Grossa), oppure tecniche di Caccia Individuali (o di Sopravvivenza). Sia ben inteso che questa scelta non implica che il Cacciatore non possa imparare tecniche in ambedue i campi, ma si rammenti che si tratta di ambienti completamente differenti, sia per gli aspetti sociali, sia come tipologia di attività.
Infatti, il Cacciatore dedito alla Caccia Grossa è probabile che si cominci a inserire al seguito del Guardacaccia di un nobile, magari come semplice battitore e successivamente, acquisita l'esperienza necessaria, gli verranno assegnati compiti più importanti, come la cura dei cani da caccia o dei falchi, oppure lo studio delle abitudini di un branco di animali che verranno inseguiti in una battuta, e magari un giorno arriverà per lui il momento di sostituire il vecchio Guardacaccia al seguito del quale aveva iniziato.
Per contro, se poi dovesse decidere di imparare tecniche individuali di caccia, al di là delle conoscenze di base comuni a quelli del mestiere, sarebbe costretto a trascurare, o addirittura ad abbandonare, l'ambiente in cui si è inserito. Inoltre dovrebbe cercare qualcuno, fuori dal suo ambiente, disposto a insegnargli tecniche di Caccia Individuale, che si fanno proprie solo con l'esperienza "sul campo" e soprattutto con il tempo.
Delle tecniche di seguito illustrate, le prime tre sono di Caccia Grossa, le altre di Caccia Individuale.
Caccia a Battuta (o Guidata).
Capacità: Caccia & Pesca, Orientamento.
Alcuni animali abitano o si rifugiano in zone di giungla o foresta così dense, che è praticamente impossibile per un uomo avvicinarsi silenziosamente a distanza di tiro. La più alta probabilità di successo si ha guidando l'animale allo scoperto o su un sentiero in prossimità del quale il Cacciatore attenda, con l'aiuto di un certo numero di uomini e cani, l'arrivo della preda.
Caccia alla Stracca (o a Inseguimento).
Capacità: Caccia & Pesca, Seguire Tracce.
Praticata esclusivamente con i cani, che devono essere più veloci della selvaggina per poterla abbattere il più rapidamente possibile e su una breve distanza. In questa tecnica ciò che conta è uccidere il maggior numero possibile di animali.
Caccia Forzata (o a forza di cani).
Capacità: Caccia & Pesca, Zoologia.
Praticata prevalentemente per il divertimento dei nobili, ma anche per controllare il numero di esemplari di una specie che stia mettendo in pericolo la sopravvivenza delle altre. In questa caccia si punta a un particolare tipo di selvaggina, a scelta tra cervi, cinghiali, ma anche lepri e volpi. La parte più difficile è addestrare e guidare bene i cani perché bracchino solo il tipo di preda scelto.
Caccia Furtiva.
Capacità: Caccia & Pesca, Nascondersi.
In aperta campagna, senza l'ostacolo degli alberi, la preda può essere vista da grande distanza. In queste condizioni è necessario un approccio lento e silenzioso, sfruttando ogni ciuffo d'erba, roccia, o depressione come copertura e prestando attenzione alla direzione del vento.
Caccia Statica (o da fermo).
Capacità: Zoologia, Orientamento.
In zone fitte di cespugli o nella boscaglia è impossibile vedere a più di pochi metri, perciò la preda spesso appare davanti all'improvviso. Il Cacciatore dovrà quindi camminare lentamente e con cautela, stando sempre all'erta con l'arco o la balestra pronti.
Caccia a Segugio (o su pista).
Capacità: Caccia & Pesca, Seguire Tracce.
Alcuni animali, come a esempio le grandi bestie che si radunano in mandrie, non possono essere cacciati con i due tipi precedenti di tecniche. Tali animali lasciano tracce ben definite, o piste, sul terreno morbido, e un bravo Cacciatore è in grado di seguire le loro tracce anche su terreni duri.
Caccia da Appostamento (o da seduti).
Capacità: Seguire Tracce, Nascondersi.
Se ci si trova nella situazione della Caccia a Battuta, ma non si dispone di battitori o cani, l'unica soluzione è attendere con pazienza in un posto dove l'animale probabilmente passerà o ritornerà. Alcuni esempi possono essere una pozza d'acqua, una pista, un guado, o un posto dove gli animali vanno a leccare il sale. Nel caso di predatori, va bene anche della selvaggina parzialmente mangiata.
Caccia a Chiamata.
Capacità: Nascondersi, Zoologia.
È comunemente usata nella caccia al cervo o al karennàh e consiste nel nascondersi in attesa, e nel produrre rumori che imitino la chiamata di una femmina in calore oppure la sfida di un maschio. In ognuno dei due casi un maschio risponderà muovendosi gradualmente dritto verso il cacciatore, considerandolo una possibile compagna o un antagonista.
Strumenti del Mestiere.
Diverse sono le armi usate per abbattere la selvaggina: giavellotto, lancia, arco lungo e corto, tridente e balestra. In generale, queste che sono armi perfettamente normali, vengono leggermente modificate per adattarsi al tipo di selvaggina. Così, per orsi e cinghiali si usano apposite lance da orso e da cinghiale, chiamate anche spiedi, oppure, in mancanza di queste, vanno anche bene giavellotto e stocco.
I volatili e i piccoli quadrupedi si cacciano invece con il falcone, considerato dai nobili come una vera e propria parte di loro stessi, tanto che la tradizione impone che al cavaliere sconfitto debbano esser lasciati la spada e il falco. Per chi non possiede un falcone, esistono tipi di balestre particolarmente leggere, che lanciano piccoli dardi e talvolta se ne possono trovano modelli in grado di lanciare piccole pietre, preservando al massimo l'integrità del volatile.
Un'arma entrata nella storia della caccia Atlantidese è la lancia per camosci, costituita da un'asta di tre o quattro metri che sostiene uno speciale coltello. In genere chi si inerpica sulle vette dietro il veloce animale, porta con se, oltre alla lancia, una fune, e un elmetto di ferro per pararsi dalle pietre che i cani smuovono durante l'inseguimento.
Note
- ↑ il trattato, noto anche col titolo «Déduits de la Chasse», fu scritto da Gaston III, detto Phoebus, conte di Foix (1331 - 1391).
- ↑ il trattato in questione è stato scritto dall'imperatore Federico II e pubblicato ad Augusta nel 1596.
- ↑ vi sono tre opere dell'antichità che portano questo titolo, i cui autori sono Flavio Arriano (II sec. d.C.), Senofonte (IV - V sec. a.C.) e Oppiano (IIsec. d.C.); quest'ultimo è autore di un più famoso poema in cinque libri sulla pesca.